I Giovedì - gruppi chestertoniani veronesi predica |
Dio si è comunicato direttamente al mondo
con la nascita di Gesù che è Dio fatto uomo, fatto carne come noi. Il Natale però ha
un significato diverso per ebrei e gentili; gli ebrei stavano
attendendo il Messia. Per gli altri popoli, che non aspettavano
nessuno e forse nulla, non bastava la fede originaria, ebbero
bisogno di essere chiamati. Così fu per i Magi che risposero alla
chiamata della stella. Per gli ebrei quindi l’adesione a Cristo
non è stata una conversione, ma un progresso, un completamento
nella loro fede. Noi, come i Magi, sperimentiamo nel nostro
cammino di conversione di rispondere a segni ed inviti di cui non
sempre ci rendiamo conto immediatamente. Così fu per Chesterton
che, (vedi Ortodossia e Autobiografia) al termine di una ricerca
durante la quale aveva radunato tutte le verità e le virtù che
conosceva, si accorse di aver ricostruito il cristianesimo. Il
compimento di questo percorso fu poi l’ingresso nella Chiesa
Cattolica (domenica 30 luglio 1922) che possiamo considerare come
l’attualizzazione dell’adorazione dei Magi. Per questo, essendo un pagano idolatra
convertito da secoli di chiamate, vi faccio i miei auguri per
l’Epifania. Ma non solo, se quella data per noi è
simbolo rilevante di conversione, allora facciamo benissimo a
festeggiarla con il Falò e con la condivisione di formaggio e rum
(vedi Osteria Volante). L’Epifania ha il fondamento nel Natale,
analogamente la conversione di GKC ha il suo fondamento nell’atto
con cui ha posto nella disciplina della chiesa anglicana ciò che
aveva di più caro nella vita: la famiglia che stava per formare
(venerdì 28 giugno 1901). Ho quindi l’intenzione di organizzare due
Falò estivi: proseguire quello del 30 luglio con programma
immutato ed un altro l’ultima domenica di giugno con un programma
che cercheremo di definire. Buona Epifania e buon Anno Nuovo OSSERVAZIONI E CORREZIONI Da Padre Caloi OCD ho ricevuto una
importante precisazione, che mi ha portato a modificare
leggermente ma in modo significativo il testo. Lo ringrazio
pubblicamente. Come diceva Chesterton, infatti, una
imprecisione anche minima in problemi così delicati come la
Incarnazione può portare a conseguenze imprevedibili. Da Cesare Surano Concordo con te: Il Natale di Gesù non
dovrebbe essere giorno di polemica, ma di gioia serena. Quindi
giudico felicissime le tue considerazioni e le tue proposte. La
festività romana del "Sol invictus" è stata mutuata nel nostro
Natale cattolico, a dimostrazione della continuità della civiltà
classica nel segno del Cristianesimo. La Sacra Famiglia non era
"migrante", né extracomunitaria, ma semplice Adempiente della
promessa di Dio, che per gli Ebrei era un compimento, per noi una
"rinascita in corpo e spirito". Da Umberto Fasol Molto bella la riflessione e anche
l'intuizione del segno che tutti noi aspettiamo come è accaduto
per i Magi. Magnifico aspettare e cogliere segni nella
nostra vita personale. Mi pare che il tuo ragionamento me ne
richiami un altro. Credo che Gesù stesso sia per noi idolatri
e gentili il segno per antonomasia. Anche per noi, attraverso i Vangeli e la
vita della Chiesa, ci è data la possibilità di renderci
contemporanei a Gesù che cammina in Palestina, di fronte agli
Ebrei. Quindi noi pagani del 21mo secolo siamo
fortunati. Abbiamo tutta la Tradizione e la Bibbia che ci parla di
Gesù e abbiamo un sacco di segni presi dalla Storia e presi dalla
nostra quotidianità. Da Bruno Maffezzoli Non sono d’accordo sul fatto che i gentili
non attendessero. Magari come religione, ma non a livello
umano personale. Il cuore dell'uomo è uguale per tutti ed è
in continua attesa di default. Gli idolatri attendono eccome, perché se si
devono costruire idoli per avere qualcosa da toccare e venerare,
vuol dire che sentono una grande assenza da colmare in qualche
modo. Al menu degli eventi |