I Giovedì - gruppi chestertoniani veronesi la critica | |
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Hanno detto di lui | |
Hanna Arendt:
«Spuntò un movimento di rinascita cattolico ben diverso i cui
principali rappresentanti furono Péguy e Bernanos in Francia e Chesterton
in Inghilterra. Ciò che questi uomini odiavano nel mondo moderno non era
la democrazia, ma la sua mancanza. Ciò a cui aspiravano era la libertà
per il popolo e la ragione per le menti. In loro vi era un odio profondo
per la società borghese, che sapevano essere essenzialmente
antidemocratica e fondamentalmente corrotta. Ciò contro cui si battevano
senza requie era l’insidiosa invasione della morale e dei valori
borghesi in tutti gli stili di vita e in tutte le classi sociali. Non vi sono
polemiche più devastanti, divertenti o meglio scritte contro
quell’insieme di superstizioni moderne che vanno dalla scienza cristiana
alla ginnastica come mezzo di salvezza, dal proibizionismo a Krishnamurti,
di quelle contenute nei saggi di Chesterton. Quando Chesterton
descrive il ricco che per un presunto amore dell’umanità adotta qualche
nuova regola vegetariana come l’uomo che ‘ha abolito la carne perché
i poveri amano la carne’, riesce a descrivere le ambizioni delle classi
dominanti meglio delle discussioni accademiche sulle funzioni dei
capitalisti. Nel cristianesimo
vi era qualcosa di più della denuncia della malvagità della ricchezza.
L’insistenza sui limiti della condizione umana bastava ai suoi adepti
per farsi un’idea dell’essenziale disumanità dei tentativi moderni di
trasformare l’uomo in un mostruoso superuomo. Erano consapevoli
che una ricerca della felicità che elimini le lacrime è destinata a
cancellare anche le risa. Il cristianesimo
insegnava che non può esistere nulla di umano al di là delle lacrime e
delle risa, fatta eccezione per il silenzio della disperazione. Per questo
Chesterton, accettate senza remore le lacrime, poté fare spazio al riso». |
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George
Bernard Shaw: Chesterton
parla della splendida condizione di non avere nulla da fare ...; che vuol dire
essenzialmente che voi sarete nella splendida condizione di poter fare ciò che vi piace.
Ma anche questo non è poi così splendido come sa qualsiasi vagabondo.
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Hannah Arendt: [L'imperialismo coloniale] relegando malanni e preoccupazioni negli altri continenti produsse quell'illusorio senso di sicurezza, così diffuso nell'Europa d'anteguerra, che ingannò tutti fuorché gli spiriti più sensibili. Péguy in Francia e Chesterton in Inghilterra si resero istintivamente conto che vivevano in un mondo di false apparenze e che fra queste la stabilità era la più vistosa. (Hannah Arendt "Le Origini del Totalitarismo" Edizioni di Comunità Torino 1999 pagina 205) | |
Hilaire Belloc: Egli fece vedere agli uomini ciò che non avevano visto prima. Li fece conoscere. Era un architetto della certezza, ovunque praticasse quest'arte in cui eccelleva | |
Marshall McLuhan:
Egli ha semplicemente evitato che la mia
disperazione diventasse consuetudine e degenerasse in misantropia. Mi ha avvicinato alla
cultura europea, incoraggiandomi all'approfondimento di questa conoscenza. Mi ha insegnato
le ragioni alla base di ciò che sapevo esprimere soltanto attraverso la collera e
l'infelicità. Anche lui ha condiviso questa esperienza; ma poiché viveva in un ambiente
ancora ricco di cultura cattolica, e poiché aveva genio sufficiente, vi è penetrato
rapidamente. Non era un fanatico. (Marshall McLuhan "La Luce e il Mezzo" Editore
Armando Roma 2002 pagina 41)
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E. Puond:
Chesterton è la moltitudine.
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J. L. Borges:
L'opera di Chesterton è vastissima e non comprende una sola pagina che
non offra una felicità.
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E. Gilson:
Chesterton era uno dei pensatori più profondi che siano esistiti. Era
profondo perché aveva ragione e non poteva evitare di averla; però
nemmeno poteva evitare di essere modesto ed amabile: per questo si
considerava uno dei tanti, si discolpava per aver ragione e si faceva
perdonare la profondità con l'ingegno.
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E. Waugh:
Scrisse specialmente per l'uomo della strada ripetendo con linguaggio
chiaro i suoi messaggi semplici e potenti.
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R. Knox: La sua migliore qualità era il dono di illuminare l'ordinario e descrivere in tutto l'usuale una certa eternità .. .. La sua legge, scritta nei libri della vita, era vista per la prima volta nelle cose dove nessuno l'aveva vista nelle 99 volte anteriori
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C. S. Lewis:
Chesterton aveva più senso comune che tutti gli scrittori moderni presi
insieme.
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M. Mc Luhan:
Non rinunciò mai a mettere a fuoco con un alto livello di saggezza morale
i problemi più confusi della nostra epoca.
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A. Burgess:
Scrisse troppo bene, troppo sinceramente e con troppo vigore per meritare
una semplice nicchia in un museo.
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A. Huxley:
Chesterton è un artista della parola.
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M. Murry:
Avevo una simpatia immensa per codesto uomo, ed era un avversario di
grande onore, il più d'onore che abbia incontrato nella mia vita.
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G. Green:
Era troppo buono per essere un politico. Scrisse i suoi pensieri con
freschezza, semplicità e l'incanto della scoperta.
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A. Bryant:
L'influenza di Chesterton sarà più grande tra le generazioni ancora non
nate che tra i suoi contemporanei.
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M. Muggeridge: Sentiva per il fasto che faceva il XX secolo un profondo ed istintivo disgusto, che lo trasformò in un impressionante profeta. |