Le citazioni negate hanno certamente contribuito alla dimenticanza di GKC
che abbiamo osservato nella cultura italiana degli anni scorsi e che in
questi ultimi anni si sta attenuando.
Sono citazioni talvolta anche
esplicite di scritti del nostro che però non gli vengono attribuite, o
silenzi colpevoli.
a) Sergio Ricossa
"Maledetti Economisti" Rizzoli Milano 1996
Leggiamo nella pagina 64 al
termine della descrizione dell'economista Jeremy Bentham:
"come disse non ricordiamo chi pazzo è colui che tutto ha perduto
tranne la ragione."
Cosa può aver creato questa
timidezza nel riportarla?
b) Peter L. Berger
"Homo ridens" il Mulino Bologna 1999
Il testo sostiene con
decisione che i cattolici non ridono e non sanno che sia l'umorismo, al
contrario di ebrei, protestanti e buddisti. Ovviamente non troviamo citazioni
né di Guareschi né di Chesterton.
Poi inaspettatamente alla fine
del testo (pag. 309) compare come epilogo la poesia "L'Asino" di
GKC, con la corretta indicazione dell'autore. Inserita in questo modo,
fuori testo e senza commento viene svilita. Considerata nel testo avrebbe
costretto Berger a trattare anche l'aspetto cattolico dell'umorismo invece
è molto più comodo tacere, poi l'esempio mostrato in fondo senza
commento sembra una conferma e non una confutazione della tesi.
c) Matteo Marchesini "L'Isola degli Spiritosi" il Foglio 30
aprile 2011
L'articolo tratta con
intelligenza l'umorismo italiano, in particolare parla di Campanile e di
Zavattini con lievi cenni a Frassineti e chiude con:
".. .. .. una battuta frassinetiana amatissima da Flaiano e già
implicita nella lezione di Pirandello: C'è una forma di follia che
consiste nella perdita di tutto fuorché della ragione"
d) Alessandro d'Avena "Ma la magia più grande è stata far
leggere i libri" su lastampa.it
In un commento positivo alla saga di Harry Potter si spiega che "le
favole non dicono ai bambini che esistono i draghi - i bambini già sanno
che esistono - dicono ai bambini che i draghi possono essere
sconfitti."
Ovviamente non se ne cita l'autore e soprattutto viene riportata
soltanto una parte del discorso, che risulta privato della parte più
interessante.
Ma il problema su internet è risultato complesso al punto da meritare la
pagina di approfondimento che si raggiunge cliccando qui sotto
Approfondimento sui draghi.
d) T. S. Eliot "Four Quartets"
Questa è stata trovata da Giovanni Borghi e pubblicata da Marco Sermarini
sul blog
della SCI
vi segnalo questa possibile "citazione rubata" (non è un'accusa
a Eliot, che per altro ammiro molto, ma un modo per "capirci")
di TS Eliot da Chesterton (evidentemente in consonanza con Le Avventure di
un Uomo Vivo).
Temporalmente Eliot
risulta attivo dopo GK. Vorrei chiedervi se vi sembra sensato che abbia
tratto la sua riflessione da lui (non so se Eliot abbia pubblicamente
ammesso un suo debito verso GK).
Ecco qui il pezzo
di Eliot
*************
Little
Gidding (Four Quartets) T.S. Eliot
«We
shall not cease from exploration
And
the end of all our exploring
Will
be to arrive where we started
And
know the place for the first time».
**************
IN ITALIANO (Wikiquote):
Non smetteremo di
esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di
partenza per conoscerlo per la prima volta. (da
Quattro quartetti)
Da
MANALIVE:
**********
For
you live by customs, but we live by creeds. Behold me! In my country I am
called Smip. My country is abandoned, my name is defiled, because I pursue
around the world what really belongs to me. You are steadfast as the trees
because you do not believe. I am as fickle as the tempest because I do
believe. I do believe in my own house, which I shall find again. And at
the last remaineth the green lantern and the red post.
*********
in Italiano
(circa):
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Perché voi vivete
di usanze, ma noi viviamo di fede. Guardami! Dalle mie parti mi chiamano
"giramondo". La mia terra e' abbandonata, il mio nome
dimenticato, perché viaggio intorno alla terra per cercare ciò che
veramente mi appartiene. Tu sei immobile come gli alberi perché non
credi. Io sono imprevedibile come la tempesta perché invece credo. Credo
nella mia casa, che troverò di nuovo. E, la troverò, alla fine, con la
stessa lanterna verde e la stessa cassetta delle lettere rossa.
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e) Papa
Benedetto XVI
Nell’udienza di oggi 30 novembre 2011 del papa felicemente regnante B16
(la vitamina per la nostra fede), riportata su Avvenire.it leggiamo
"Nell’amicizia profonda con Gesù e vivendo in Lui e con Lui la
relazione filiale con il Padre, attraverso la nostra preghiera fedele e
costante, possiamo aprire finestre verso il Cielo di Dio."
Forse più che di
una citazione negata possiamo pensare ad un sorta di coincidenza per
connaturalità.