Torno a mandarvi un
aggiornamento dopo parecchio tempo perché sono stato abbastanza occupato in
questo periodo. Occupato ma non a raccogliere le albicocche, infatti il periodo
del raccolto di questo frutto è terminato poco dopo Natale.
Per non restare oziosi ci
siamo trovati un'occupazione temporanea in un'altra farm dove confezionano la
frutta raccolta. Il nostro compito consisteva nel riempire le cassette con la
giusta quantità di frutta (albicocche, prugne o pesche) dopo che una macchina
la suddivideva per misura. Il lavoro non era troppo faticoso ma la posizione
sempre chinata in avanti era fastidiosa, abbiamo apprezzato particolarmente il
lavoro negli ultimi giorni perché all'esterno le temperature hanno raggiunto i
42/43 gradi.
Questo lavoro ci ha
colmato quella decina di giorni che avevamo scoperta tra la fine delle
albicocche e la partenza per la nostra settimana on the road attorno alla
Tasmania. Quindi dal 6 al 13 gennaio siamo stati a visitare questa magnifica
isola.
La Tasmania è veramente
un posto incantevole, soprattutto per chi come noi viene dalla piatta arsura di
Victoria: l'isola è coperta di vegetazione lussureggiante e varia, in alcuni
punti assomiglia a una jungla con felci alte 4 metri e altrove si respira aria
di montagna con boschi di pini. Il terreno è piacevolmente collinare con una
zona montuosa nel nord est. Queste montagne, chiamate Cradle Mountains,
non superano i 1500 mslm ma sono stupende, racchiuse all'interno di un parco
naturale ospitano un'incredibile varietà di flora e fauna. Li abbiamo potuto
vedere un'echidna attraversarci la strada e un wombat dormire a lato del
sentiero.
I panorami e le
attrazioni sono vari e mutano frequentemente, questo posto è veramente -come
scritto sul sito di promozione turistica- "bigger on the inside"!
Abbiamo visto, fatto e
assaggiato moltissime cose, ve le presento suddivise per giorno.
6/1
Arrivo a Hobart con
l'aereo e sistemazione. Nulla di rilevante
7/1
Gita a Burnie visita al
parco cittadino, habitat di un particolare crostaceo di acqua dolce e alla
spiaggia dove abbiamo visto i nidi dei pinguini e avvistato questi animali da
distante mentre erano sugli scogli.
Prima di lasciare questo
posto visitiamo, dietro consiglio di un locale, Boatharbour beach con le sue
sabbie bianche e l'acqua cristallina.
8/1
Dedichiamo questa
giornata a visitare il sito storico di Port Arthur. Nell'Ottocento qui sorgeva
la prigione della prigione: all'epoca l'intera Australia era una colonia penale
e per gli irriducibili o per chi cercava di sottrarsi alla pena qui sorgeva
questa prigione. Doveva veramente trattarsi dell'ultimo gradino, costruita in
una regione remota e isolata di un isola che si trova al largo di un continente
(all’epoca) inesplorato, raggiungibile solo via mare e circondata da un bosco
fittissimo era sicuramente vista come la punizione massima. Per peggiorare
ulteriormente le cose era stato costruito un altro edificio secondo i dettami
delineati da Bentham nel "Panopticon". In questa sezione venivano
rinchiusi coloro che causavano tumulto o altri problemi nella prigione
principale, prigione nella quale i carcerati lavoravano come costruttori di
imbarcazioni, e vigeva una serie di regole volte alla totale spersonificazione
dell'individuo. I reclusi dovevano indossare oltre all’uniforme
carceraria anche una maschera in modo da nascondere il volto e non era permesso
parlare per alcun motivo. I prigionieri restavano segregati per 23 ore al
giorno. Poco dopo la costruzione di questa silent prison vi hanno costruito di
fronte un manicomio, per ovvi motivi.
Port Artur è il posto più
a sud che abbia visitato e manterrà il primato fino a quando non andrò (se
andrò) in nuova Zelanda o Argentina.
Sulla strada del ritorno
ci fermiamo ad ammirare le forme create dall'erosione delle scogliere. Il Tasman
arch è il risultato del crollo del tetto di una grotta costiera, Devil's
kitchen è a uno stadio più avanzato e anche l'arco rimanente è crollato
lasciando solo questa gola profonda una trentina di metri e sferzata dai marosi
dell'oceano.
9/1
Uno dei must in Tasmania,
ma secondo noi sopravvalutato, è la Wineglass bay nel Freycinet park. Qui
morbide colline coperte di vegetazione bassa degradano dolcemente nell'oceano e
formano la Wineglass bay con spiaggia bianca e acqua cristallina. Più
interessante secondo noi il panorama che si può ammirare poco più avanti sulla
strada dove si trova il faro. Da questo punto in alcuni mesi dell'anno si
possono anche avvistare le balene. Invece di rientrare verso Launceston, dove
pernotteremo, tramite la steada interna percorsa alla mattina seguiamo la strada
costiera godendo di panorami più vari e piacevoli.
10/1
Le Cradle mountains. Come
anticipato prima questo parco è di una ricchezza unica, le montagne fanno da
cornice ad alcuni laghetti glaciali e tutto attorno si stende una vegetazione
densa e brulicante di animali.
Il parco è molto curato,
al suo interno non si può circolare con la propria automobile ma ci sono
autobus navetta che portano i visitatori dal parcheggio alle varie zone, i
sentieri nella parte bassa sono costituiti da passerelle di legno rialzate in
modo da non rovinare con il passaggio il prato.
Da qui rientriamo verso
Hobart e avvistiamo un simpatico wallaby davanti alla porta della casa che vi
avrebbe ospitato, altro che gatti randagi qui hanno i mini canguri!
11/1
Visita a Hobart dove
mangiamo per pranzo dell'ottimo fish and chips a base di squalo. Sì per una
volta le parti si sono invertite e noi mangiamo lo squalo!
Nel pomeriggio
raggiungiamo in auto la cima del Mount Wellington da cui si gode di una vista
senza limiti sulla zona circostante. Per noi è uno spettacolo inconsueto avere
un monte di 1200 metri praticamente in riva al mare e dietro di esso solo
pianura, per questo abbiamo apprezzato particolarmente la vista.
Alla sera siamo andati a
mangiare hamburger in un posto molto originale, ricavato in quella che sembra
essere stata una zona carico scarico di camion è tutto all'aperto e ci si siede
su panche di legno disposte lungo il muro. Hamburger molto buoni.
12/1
Prima di rientrare
facciamo una puntatina in un caseificio dove finalmente assaggiamo del vero
formaggio. Dopo più di un mese a formaggio a fette del supermercato è stato
una deliziosa parentesi.
Vi lascio con qualche
foto.
Cradle Mountains - Laghetti glaciali
Cradle Mountains - Sentiero
nel parco, è vietato uscire dalla passerella
Cradle Mountains - Corvo
Spiaggia - Wineglass Bay
Belvedere sul Devil's Kitchen
Carcere nel carcere a Port Arthur
The Standard a Hobart
Fish and Chips - Nella porzione di sinistra il pesce è squalo
Hamburger
Una veloce mail in aggiunta alla precedente riguardo alla Tasmania.
Mentre eravamo sull'isola abbiamo comperato un'auto usata, qui è praticamente indispensabile averne una. Inizialmente avevamo deciso di non acquistare un'auto e di usare i mezzi pubblici per girare ma abbiamo visto che non sarebbe stato sostenibile seguire questo programma, soprattutto perché altrimenti da adesso a quando inizieremo a viaggiare saremmo molto limitati negli spostamenti e dovremmo sempre dipendere da qualcuno. E quando per fare la spesa bisogna spostarsi di 25/30 km la cosa si fa pesante.
Quindi abbiamo comprato questa Holden Vectra ma non siamo riusciti a riportarla sulla mainland fino a questo lunedì perché il traghetto, complice anche la festività dell'Australian day, era tutto prenotato fino a quel giorno. Per farla corta abbiamo dovuto lasciare l'auto una dozzina di giorni a Hobart e tornare con l'aereo e lo scorso weekend ho percorso la strada a ritroso per recuperarla e mi sono gustato 11 lunghe ore di traghetto fino a Melbourne.
Devo dire che questa nuova autonomia è molto piacevole, soprattutto non dover dipendere dalla disponibilità i capricci altrui per fare rifornimento di cibo...
la Holden Vectra
FINE